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giovedì 9 febbraio 2017

Fare 50 euro con un cadavere e credersi fighi per questo

Mi hanno segnalato questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=ANDXnGg_bfQ




Fatto:

Un uomo (1) di 30 anni si suicida. I genitori sostengono che il movente sia stato il precariato. Il ragazzo nella lettera si sfoga e mette dentro di tutto e accenna anche alla situazione lavorativa.
Ma il nostro Fabio Fazio di youtube (2) ha la presunzione di sapere il motivo per il quale quest'uomo si è suicidato.

Bene, cadavere ancora fresco. Veniamo agli sciacalli (3)

"Le pretese si avanzano su cose che sono nostre di diritto".

Ok, Art. 22 della "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani":


"Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità."


Art. 23, ibidem:

"Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale."


Sono sicuro che il nostro ne avrà sentito parlare, magari tra un esame di scienze politiche e l'altro, prima di ritirarsi dall'università e dedicarsi alla promettente carriera di youtuber (chi non vorrebbe scrivere nel proprio CV "youtuber"? Sempre meglio di DJ, btw).

Ma andiamo avanti.

"La vita è sofferenza".

Beh, la stessa visione della vita che ha un prete cattolico: "se non causa sofferenza, non è buono". Ok, probabilmente la vita in Sardegna è sofferenza, ma il fatto che lo sia non vuol dire che lo debba essere. Perchè c'è chi pensa (soprattutto fuori dalla Sardegna) che la vita non debba essere sofferenza, ma anzi, che la felicità sia un diritto (diritto che è presente, tra l'altro, nella costituzione americana) e che un individuo abbia quindi diritto ad essere felice.
Come sia possibile essere felice poi con uno stipendio da fame non ci è dato di saperlo, magari vi lascio indagare la correlazione tra felicità, buon salario, soddisfazione lavorativa e libertà, tutte cose che in Italia sono presenti assai poco.

"Il futuro non esiste."

E già, il futuro non esiste. Quindi evidentemente il 2030 fa parte del presente. E quando si fanno dei trend economici, delle previsioni sul clima, etc. immagino che ci si balocchi sempre nel presente.

Poi il nostro parla del suo caso. Ok, ma il fatto che lui abbia reagito in un modo, non implica che le persone reagiscano allo stesso modo. Se così fosse, allora buttiamo nel cesso tutta la teoria dei giochi. No, dico sul serio, pensaci, Masala: un giorno potrai cambiare il nome in Jim Jones e insegnare agli altri come si vive. A pagamento, si intende.

"Nulla si può ottenere senza la lotta".

Altro slogan. Siamo passati da slogan di stampo prettamente cattolico a slogan da centri sociali. Quella liaison che va sotto il nome di "cattocomunismo", sempre sottovalutata in Italia, ma che è radicata nella maggioranza degli italiani che concepiscono la vita come "lotta" o come "sudore della fronte". Mai stato oltre Trieste, immagino.

Ma ammettiamo anche per un momento che la lotta sia indispensabile per ottenere qualcosa: è possibile sapere come TU hai lottato per i tuoi diritti? Aprire un canale youtube e commentare notizie lo consideri "lotta"? (contro chi?).

Poi il nostro conclude, facendo capire fin dall'inizio che l'unica cosa di tutta sta faccenda che gli ha dato fastidio è essere accomunato al millennial quadratico medio. Insomma, la classica sindrome dell'anticonformista: l'importante è distinguersi sempre e comunque dagli altri, anche a costo di sputare su un cadavere e dire minchiate senza senso.


(1) A 30 anni sei un uomo, non sei più un ragazzo.
(2) Stessa tendenza a non prendere posizione tranne quando c'è da fare il pompino a colui che in futuro potrà dargli una comparsata.
(3)
Essì, gli sciacalli che vogliono fare i click sono sempre gli altri.